This document is a DMO. It is born from the transformation of an existing document. Words were replaced within it with other words through the Find and Replace feature of Microsoft Word. Moreover the word file was transformed into a video: dmo.mov. Through these transformations the digital document has become a different document: a DMO. But this document is still readable and it contains within itself the definition of DMO, i. e. Digitally Modified Organism. The text of this document is a product of electronic literature. As video it is a hybrid work of literature that presents itself as an essay on a topic while also being the subject of an essay. A Digitally Modified Organism is a digital being that has a digital heritage, this heritage is a sequence of modifications using digital engineering techniques, which allow the addition, deletion or transformation of digital elements or their subparts. The definition of the Digitally Modified Organism includes all those objects whose parts of the immaginoma has been modified through the modern techniques of digital engineering. All those organisms whose digital heritage is changed as a result of spontaneous processes (changes due to the corruption of the digital matter or the corruption caused by internet transfers of digital matter), are not considered to be “digitally modified organisms”. They are “digitally modified organisms” those ones that are modified by us intentionally through techniques that are included in the digital technologies (for instance editing or video editing operations, - or as in this case using certain features of the Word program - desktop video capture programs, image processing and video editing programs). A DMO cannot be recognized as a transdigital organism: the two terms are not synonymous because the term “transdigitalization” refers to the insertion - into a given non-digital organism - of objects and/or files clearly digital derived (for example, this happens considering the most extensive meaning of hybrid literature, where from a traditional print text the reader is invited to continue the exploration of text through a different medium such as an internet connection that links to a video related to a printed text). We define as DMO those organisms that show modifications that provide for the incorporation of digital matter from “donors” of the same (digital) type through objects and/or files and/or infinitesimal parts such as pixels (for example, in the montage of images, in video editing, in the assembly of static images or text within video).
Questo documento è un ODM. Nasce dalla trasformazione di un documento già esistente. Nel suo interno sono state sostituite delle parole con altre attraverso la funzione Trova e sostituisci di Word. Inoltre si è trasformato il file di word in un video: odm.mov. Attraverso queste trasformazioni digitali il documento è diventato un documento diverso: un ODM. Ma questo documento ha ancora la possibilità di essere letto e al suo interno contiene la definizione di ODM, cioè di Organismo Digitalmente Modificato. Il testo di questo documento è un prodotto di Letteratura elettronica. Come video è una opera di Letteratura ibrida che si presenta come un saggio su un argomento mentre risulta essere anche l’argomento del saggio.
Un Organismo[1] Digitalmente Modificato (ODM) è un essere digitale che possiede un patrimonio digitale modificato tramite tecniche di ingegneria digitale, che consentono l'aggiunta, l'eliminazione o la modifica di elementi digitali o parti di essi.
Rientrano nella definizione di Organismo Digitalmente Modificato quegli organismi in cui parte dell’immaginoma[2] sia stato modificato tramite le moderne tecniche di ingegneria digitale. Non sono considerati "organismi digitalmente modificati" tutti quegli organismi il cui patrimonio digitale viene modificato a seguito di processi spontanei (modificazioni dovute a corruzione di materiale digitale o per corruzione attraverso trasferimenti internet di materiali digitali), lo sono invece quelli indotti dall'uomo tramite tecniche che sono incluse tra le tecniche digitali (ad esempio con operazioni di fotoritocco o montaggio video o come in questo caso usando determinate funzioni del programma di scrittura Word, programmi di ripresa video del desktop, elaboratori di immagini e programmi di montaggio video).
Gli ODM non possono essere indicati come organismi transdigitali: i due termini non sono sinonimi in quanto il termine “transdigitalizzazione” si riferisce all'inserimento, in un dato organismo non digitale, di oggetti e/o file/es di chiara derivazione digitale (per esempio ciò che accade nella forma più estesa di Letteratura ibrida quando da un testo a forma di stampa tradizionale si induce il lettore a continuare l’esplorazione del testo attraverso un media differente come un collegamento internet che porta ad un video comunque correlato al testo a stampa). Sono definiti ODM quegli organismi che presentano modificazioni che prevedono l'inserimento di materiale digitale proveniente da un organismo "donatore" della stessa specie (digitale) attravero oggetti e/o file/es e/o loro parti infinitesimali quali pixel(per esempio nel fotomontaggio di immagini, nel montaggio video, nel montaggio di testi o immagini fisse all’interno di video).
[1] Insieme complesso di oggetti articolati in uno o più file correlate capaci di rispondere a determinati software o di essere parte integrante di software.
[2] Si definisce come immaginoma il corredo di pixel contenuti in ogni organismo digitale. Un organismo digitale può essere composto da uno o più file e da uno o più oggetti. Si ricorda che in informatica un oggetto è una allocazione di memoria e che un file è un contenitore di informazioni digitalizzate. Le informazioni codificate all’interno di un file sono leggibili solo da software. Nell’ambito dell’informatica tutto è un file: esso può essere “aperto”, “chiuso”, “letto”, “scritto”, “modificato”. Un file può essere costituito da: testo, immagine, video, software, interfaccia, comunicazione, processo ecc.